giovedì 7 febbraio 2013

Autonomie e publlica amministrazione

La pubblica amministrazione non deve essere la zavorra del paese, ma una chiave del suo sviluppo. E la stessa deve guardare al cittadino con volto nuovo diventando essa al servizio del cittadino, come già dovrebbe essere.

I compiti della politica. La politica deve sapere scegliere e non appiattirsi sulle posizione di un interesse particolare. La concertazione è importante ma alla fine la politica deve tirare le somme e decidere. La trasparenza poi è un altro fattore che una persona con incarico pubblico dovrebbe avere. Nel PD si prevede un Codice di responsabilità e trasparenza patrimoniale dando un segnale.

Tutte posizioni condivisibili e che si spera finalmente si vada in tale direzione. Il problema è che attualmente emergo già nel PD situazione poco chiare come MPS. Fin'ora nel senso dell'efficienza della pubblica amministrazione, nella trasparenza qualcosa si è fatto ma molto poco. Il Codice di responsabilità e trasparenza patrimoniale è ottima, ma chi l'ha visto?

Corruzione. Chi ricopre la carica di magistrato o avvocato dello stato vista la delicatezza di tali funzioni deve esser incompatibile con alcune cariche pubbliche. Agganciato a questo chi assume incarichi pubblici deve garantire trasparenza assoluta anche patrimoniale.

Le gestioni speciali e commissariali devono esser l'eccezione e non la regola e prevedere che i loro contratti vadino online. L'amministrazione deve poter svolgersi in modo ordinario se non esiste veramente una situazione d'emergenza evitando di dare eccessiva discrezionalità della pubblica amministrazione.

Gli arbitrati devono esser affidati ai funzionari della pubblica amministrazione nell'ambito dell'attività ordinaria.

Bisogna incentivare l'e-procurament e la gestione accentrata degli acquisti. Questo anche per un uniformità di costo e ciò porterebbe ottimi risparmi.

Ottime misure che però chiedono un governo forte che sembra non ci sarà. Il problema però è che si è dimenticata una misura che qui dovrebbe esser inserita ma non c'è: la semplificazione della gestione ordinaria. Le regole devono esser poche e chiare in modo che il cittadino possa muoversi in modo agevole. La burocrazia deve diminuire.

Pubblica amministrazione e riforma federale. Le autonomie locali vanno valorizzate anche attraverso una maggior chiarezza sulle competenze. La competenza concorrenza non è un male ma va bene congegnata. Potere agli enti locali e massima autonomia smuovendo le acqua sulla Carta delle autonomie. Si deve prevedere però una solidarietà tra pari per far crescere le realtà meno avanzate, spesso al sud. Se l'autonomia non va usata bene con mancanze gravi vanno previsti poteri sostitutivi del livello superiore. La Regione deve perdere ove li ha ancora potere gestionali per spostarsi sulla programmazione e la legislazione. Ovviamente ciò non vale se il servizio va fornito a tale livello perchè esso è l'ambito ottimale.

Ambito ottimale questa parole deve guidare la gestione dei servizi in modo che gli stessi possono esser forniti nel modo migliore e più economico ai cittadini.

I livelli di governo, sebbene si valorizzi l'autonomia degli enti, vanno ridotti non può rimanere tutto com'è con efficienze relative. Si deve fornire si i servizi e garantire le risorse per gli stessi si deve andare verso la sobrietà della politica e della pubblica amministrazione spostandosi verso gli standard europei e internazionali.

Lo stato deve dimagrire dando in tal senso l'esempio superando le strutture statali sul territorio se non relative a competenze statali. Si deve però razionalizzare a livello di Governo sia nella Presidenza che nei ministeri.

La mobilità del personale dall'amministrazione statale agli enti territoriali.

Una riforma questa non da poco con poteri forti nella politica e nella pubblicazione di scalfire. Forse un governo forte riesce a farlo, ma se non l'ha fatto il governo tecnico cosa può fare un governo politico debole?

Un altro dubbio mi viene dal fatto che il PD è vicino a Cgil uno dei sindacati più duro nel mantenere tutto com'è. Come si fa a spostare il personale dallo stato agli enti locali se nemmeno tra provincia e comunità di valle in oramai qualche anno non si è riusciti? Si deve inoltre prevedere che la mobilità tra amministrazioni locali e statali e tra le ammnistrazioni locali stesse non sia un cavallo di troia per far spostare personale da zone inefficienti ma che continuano ad assumere e zone parche ed efficienti. Che si assumi in zone che non hanno bisogno per spostare poi ove ci sarebbe bisogno violando gli strumenti trasparenti.

Rilancio del pubblico e rapporto col privato. La privatizzazione della gestione non è un tabù e se questo è per una gestione più consona al cittadino e all'impresa. Questo deve però avere un attenzione verso i beni pubblici. In primis il governo e il settore pubblico deve occuparsi della programmazione.

La sussidiarietà orizzontale deve esser favorita senza con ciò dire che la stessa mini gli interessi pubblici, i quali se necessario per garantirli devono vedere lo stato partecipare anche nel fornire servizi ove il privato non possa garantirli.

Questa sarebbe un ottima idea che il PD ha, ma sebbene io la condivida bisogna dire che il cittadino si è espresso con dei referendum. Si deve avere rispetto per il cittadino sopratutto per un partito che ha fatto le primarie aperte (un po' tradite) rispettando il risultato dei referendum.

Servizi qualità attraverso piani industriali. La riorganizzazione dei servizi pubblici e delle strutture amministrative va portato avanti con piani industriali sviluppati con la partecipazione di cittadini. Si devono inoltre prevedere più giovani e donne per poter usare risorse che possono favorire il cambiamento come la modernizzazione tecnico sta introducendo.

Valutazione indipendente ed effettiva. La valutazione è il sale del miglioramento e quindi si dare un organismo/autorità indipendente con poteri ispettivi e sanzionatori che faccia partecipare utenti-consumatori e regioni autonomie, ma indipendente dal controllo interno degli enti. Un modo sia per sanzionare comportamenti non consoni e per poter veramente studiare miglioramenti col contributo di tutti.

Ottima idea ma dove si trovano le risorse? E visto che il PD è vicino a Cgil saprà far accettare che ad una valutazione negativa possa esserci una sanzione?

Personale di qualità, giovani e merito. In merito ci si propone di tornare ad un concorso trasparente, come spesso non è stato, evitando sanatorie di precarie, e mettendo in prima posizione il merito. Si deve evitare contratti precari fino a che ci sono graduatorie di selezione e concorso valide.

Ne senso della trasparenza si vuole si valorizzare l'esperienza, ma senza premiabilità a chi ha lavorato nella stessa amministrazione o assunzioni non trasparente degli stessi.

La mobilità nelle carriere deve esser fatta in base al merito e prevedere test standard tra gli studenti dell'ultimo anno universitari per trovare le migliori risorse per inserirle in un percorso dirigenziali nella PA.

Tutte ottime idee, ma fallimentari se non si prevede una seria analisi dei fabbisogni: si deve assumere quando serve. Poi si deve assumere chi ha merito, ma prima di tutto si deve vedere di che tipo di risorse umane si ha bisogno.

Formazione continua. La formazione continua va resa meno parcellizzata e resa rispondente agli attuali bisogni: meno giuridici e più organizzativi/manageriali. Si deve valorizzare le risorse delle nostre università e non cercare docenze esterne.

Dirigenza responsabile e autonoma. La dirigenza deve esser sottratta alla politica e resa autonoma e responsabile dei risultati. Bisogna valorizzare entrambi i generi prevedendo che almeno 40% di uno dei due generi sia presente.

Trasparenza, class action e tempi dei pagamenti. Il cittadino deve poter accedere a tutti gli atti senza distinzione che devono esser anche pubblicati online. Devono esser resi conoscibili il termini della pubblica amministrazione circa i vari procedimenti. In tal senso va poi previsto indennizzi per i ritardi e inadempienze con la PA (class action). Bisogna recepire la direttiva UE sui pagamenti della PA.

La cittadinanza devono poter partecipare alle decisioni sulla pianificazione e programmazione di opere pubbliche.

Semplificazione delle procedure per le imprese. La semplificazione deve esser un obbiettivo che ci si deve dare verso le imprese. La previsione in tal senso dello sportello unico delle imprese va in tal senso. Bisogna prevedere i livelli essenziali di semplificazione in modo da avere un livello minino omogeneità del settore.

Divieto di nuovi adempimenti burocratici e ciò è coerente con la semplificazione. Non si può semplificare per complicare.

Per semplificare bisogna misurare la complessità degli adempimenti e dei tempi di attesa anche per poter fare confronti. Per i provvedimenti più critici e complessi va fatta un analisi delle regolamentazione anche prima di metterla in campo.

Interventi di innovazione per la trasparenza e lo sviluppo. Si pensa di investire almeno 100 milioni euro nell'ICT puntando sull'open source. Si vuole una regia unica nel settore in modo di fornire un sistema di e-governace interoperabile in ogni suo nodo.

Valutare attraverso un audit l'operato dei soggetti per arrivare ad un open government trasparente.

Adottare best pratices internazionali per fare tesoro dell'esperienza per semplificare la vita ai cittadini e imprese e contagiarli positivamente.

Tutte ottime mosse da prendere, ma ancor oggi anche per servizi non raffinati ci si scontra con un'amministrazione non pronta. Anche una PEC o una firma digitale crea problemi in quanto non riescono a spesso a validarla per scarsa conoscenza.

Conclusioni. Oltre le osservazioni alle singole previsioni c'è però il discorso delle risorse che sebbene non si fa riferimento a costi è difficile prevedere una riforma di tale entità senza risorse. In un caso inoltre si prevedono investimenti per 100 milione di euro senza dire come si finanzia.

Autonomia e pubblica amministrazione

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