sabato 21 dicembre 2013

Discarica di amianto nel Garda nei pressi di Arco ma è cosi?

Si è letto sui giornali titoli che parlavano di una discarica di amianto nel Garda nei pressi di Arco e dal titolo sembrava veramente che si fosse davanti ad un disastro ambientale. Si è voluto contattare il sindaco di Arco, Luca Civettini, che ringrazio per la disponibilità dimostrata per chiarire la questione.

Non è una discarica di amianto sul Garda. Il sindaco come prima cosa vuole sgomberare il campo dicendo che non si tratta di una discarica di amianto; bensì di materiale sparso depositato da qualche privato che, evidentemente, ha trovato più "comodo" smaltire tramite il deposito abusivo nel lago piuttosto che seguire le direttive normative del caso. Non è possibile quantificare l'entità precisa del deposito; si tratta di alcune lastre, probabilmente provenienti da qualche tetto di vecchio fabbricato.

Quando si sono avuto segnalazioni e cosa si intende fare. Tale deposito era già stato segnalato alla fine del 2009 e ad inizio del 2010 il Comune, tramite il gruppo sommozzatori di Trento ed una ditta specializzata, aveva già provveduto al recupero della maggior parte del amianto e aveva messo in "sicurezza" la parte rimanente che non era stato possibile recuperare. Dal verbale dell'intervento infatti veniva confermato che quel che rimaneva in acqua non risultava assolutamente dannoso. In sostanza ora si rimuoveranno le ultime lastre, qualche giorno fa è stata completata l'indagine per rilevare il posizionamento delle lastre, non per questioni di sicurezza ambientale ma per questioni legato all'immagine turistica del luogo.

La bonifica è stata finanziata completamente dal Comune e costerà presumibilmente qualche (3/5 mila euro) migliaio di euro legati al costo di smaltimento perché l'intervento dei sub risulta gratuito.

Si è indagato fin dal 2010 per trovare gli autori, ma non è stato possibile avere riscontri tangibili.

Rischi ambientali e per la salute e danni di immagine. Non esiste assolutamente alcun rischio ambientale nè tantomeno per la salute umana. Non si è subito nessun danno ambientale e marginali danni di immagine. Sia il primo intervento del 2010, quello sostanziale, sia quello di quest'anno sono avvenuti in mesi invernali e, comunque, si tratta di piccole quantità di materiale.

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